Non dire falsa testimonianza Padre Pio aveva un orrore speciale per i peccati contro l'ottavo comandamento, dalla più semplice bugia alla mormorazione, alla falsa testimonianza e alla calunnia. Colpiva pure la bugia. Un avvocato milanese si presenta al confessionale, dichiara che perde la messa alla domenica. Padre Pio gliene chiede il numero. Risponde con una cifra a caso e Padre Pio: «Bugiardo! Vattene!». Una ragazza, che attualmente sta in monastero, custodiva dei bambini; la madre dei bimbi non voleva che lei desse loro caramelle. Lei, invece, qualcuna la dà e alla madre, che le chiedeva se ne avesse date, rispondeva negativamente. Va al confessionale e manifesta le sue mancanze, ma non confessa le bugie e Padre Pio: «Ti ricordi altro?». «No, Padre!». «E le caramelle?». Diceva Padre Pio che «se la bugia non porta danno agli altri, però porta danno all'anima, perché è contro la verità e Dio è verità». Onde favorire il flusso di prenotazioni, i superiori di Padre Pio avevano stabilito che le confessioni dello stesso penitente presso Padre Pio fossero intervallate da circa una settimana. Un signore di Padova si era recato da Padre Pio per raccomandare la figlia ammalata. Essendosi confessato da pochi giorni, quattro per la precisione, fu invitato ad attendere qualche giorno. Non ci fu verso; ansioso per il problema della figlia, entrò in confessionale ma ne uscì «bastonato». Raccontò, poi, piangendo, che entrato si era sentito chiedere: «Da quanto tempo non ti confessi?». Ed egli subito: «Da otto giorni, Padre». E Padre Pio: «Che otto giorni, bugiardo, sono quattro giorni: hai detto bugie per tutta la vita, credi tu con le bugie di imbrogliare anche in paradiso? Vai via». Di professione era mediatore di affari, quindi la bugia era abitudine professionale. Tutto finì bene, la figlia anoressica guarì, egli divenne un cristiano fedele e praticante: messa quotidiana e rosario ogni giorno. Si racconta che una sera, alcuni uomini stavano salendo la scala del convento. Con loro vi era un giudice che qualche volta aggiustava le sentenze. Padre Pio con una gomitata lo colpisce e lo fa rotolare fino al pianerottolo che divide la scala a metà, e, poi, burberamente, gli dice: «Adesso denuncia Padre Pio, tu che vendi le sentenze». Denunciare Padre Pio!... Quella fu una terapia d'urto che portò a una meravigliosa conversione. Divenne figlio spirituale di Padre Pio e tornava spesso a incontrarlo. Una donna della Sardegna, che tutti notavamo per il tipico costume isolano che abitualmente indossava, racconta una sua confessione interessante. Costei pur di stare accanto al Padre aveva accettato di prestare servizio presso la famiglia di un professore della Casa Sollievo e ciò le consentiva di frequentare quotidianamente la messa del Padre e la confessione alcune volte al mese. Ricorda: «Dopo avere terminato di confessare le mie mancanze, mi sento chiedere dal Padre: "E poi...". Io taccio e lui ripete: "E poi...". Io, silenzio, ma lui, con tono forte: "E poi hai detto una bugia, vattene...". Scoppiai a piangere... ma dovetti andarmene, ma, mai più bugie!». Ci si può chiedere se si comportava sempre così con chi confessava bugie. La risposta è no. Il padre era una meravigliosa guida nella scalata del monte di Dio, portava le anime pie al rispetto della verità, esattamente come Gesù che ha detto: «Il vostro parlare sia: sì, sì; no, no, il di più viene dal maligno» (Mt 5,37). |