back TERZO MISTERO GAUDIOSO

LA NASCITA DI GESÙ

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirino. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.

C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco, vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama». (Lc 2,1-14)

Riflessione

Gesù è nato! Reclinato nel piccolo presepe, Egli contempla la Madre sua che, in ginocchio, l'adora, perduta in un'estasi d'amore. Esiliandosi su questa terra Gesù l'ha creata appositamente, perché tenesse presso di sé il posto di tutta la Corte celeste. Le ha quindi formato un cuore capace per estensione, profondità e tenerezza, di comprendere e consolare il suo.

Nella notte luminosa, il Cuore di Maria è un oceano di gaudio. Il suo Figliolo, tenero come un fiore, che Ella stringe fra le braccia, è il suo Dio, il Redentore che ha dato al mondo divenendo Madre, pur restando Vergine, «concepito per arcana potenza dalla virginea sostanza, e germogliato, come un fiore di luce e di vita, all'alito caldo dello Spirito Santo» (S. Giovanni Damasceno).

Quel Dio che i cieli non bastano a comprendere nella sua immensità s'è annientato per rivestire la nostra umanità, attratto da quell'eterna carità con cui ci ha amati.

Maria gode delle umili adorazioni dei pastori, trasalisce alla voce ed all'omaggio dei Re Magi, pensando che il suo Gesù sarà conosciuto ed amato da tante anime. Se per breve trema d'angoscia perché Erode ha sospeso la sua spada sanguinosa sul capo del Bimbo, si riconforta nella intimità di un amore materno, così umile, tenero e sconfinato che forma lo stupore degli angeli.

Rallegriamoci con il Cuore di Maria. È la salvezza che è sorta per l'umanità peccatrice. Gesù è la via al cielo per tutte le anime. Impariamo la divina lezione di Betlem. «Nell'angustia di una greppia è contenuto chi ha sede nel cielo, affinché noi potessimo espanderci nella gioia d'un regno eterno. È reclinato nel presepe Colui che è pane degli Angeli, affinché noi fossimo saziati col frumento delle sue carni - esclama Beda, il Venerabile. - Poteva venir sommovendo il cielo e scuotendo la terra. Ma viene per salvare, non per perdere. Dalla culla calpesta la superbia e le cupidigie, e nasce povero, da povera madre».

Disprezziamo anche noi gli agi, i conforti, la facile vita dei sensi. Gesù e Maria c'insegnano l'abnegazione, il sacrificio. Abbracciamo con gioia la nostra piccola croce quotidiana. Insieme a Gesù, con l'aiuto della Vergine Santissima, essa ci parrà leggera.