back QUARTO MISTERO DOLOROSO

LA VIA DOLOROSA

Condannato a morte. - Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.

Sulla via del Calvario. - Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.

Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati. (Lc 23,24-32)

Riflessione

Ad una svolta della via, lungo l'erta del Calvario, Gesù e Maria si incontrarono. Gesù pallido, emaciato, ansante sotto la croce, gli occhi velati di sangue. La Vergine, impietrita dallo spasimo, gli occhi velati di pianto. Se Iddio non l'avesse sostenuta, ella ne sarebbe morta di dolore.

Maria invece, conscia della sua missione di Corredentrice, s'avanza fra la pietà e il disprezzo della folla, e segue da vicino Gesù. La prima Via Crucis.

La Vergine ode la turba degli sgherri lanciare lazzi e scherni a Gesù, coprendo di fango il suo nome, il suo onore, sente le grida sguaiate dei soldati che lo incitano a proseguire per il doloroso cammino, il pianto delle pie donne. Vede l'immensa croce che grava sulle spalle piagate di Gesù, mentre egli avanza vacillante, incespicando, cadendo, rigando le pietre con fiotti caldi di sangue. Prova nel suo Cuore tutto lo spasimo che Gesù soffre nel corpo, mentre l'anima trabocca d'amarezza smisurata.

Impariamo anche noi a soffrire qualche cosa per i peccati nostri e in riparazione delle colpe di tutti. Impariamo a portare la nostra Croce, anche se grave, anche se ci par di soccombere sotto il suo peso. Siamo fedeli a Dio, senza tentennamenti e senza rispetto umano in tutte le contingenze della vita. E non mostriamoci insensibili al dolore della Vergine. Ella soffre per noi, come una madre piange sui traviamenti dei figli. Non siamo di quei figli snaturati che fanno pianger la madre. Ricordiamoci del monito divino: «Non esser sordo al gemito di una madre» (Sir 8,29).