Gesù prigioniero d'amore «Ogni giorno terrò su questo tempio i miei occhi e la mia mente» (1Re 9,3). Gesù ha mantenuto questa bella promessa, rimanendo con noi, notte e giorno, nel sacramento dell'Eucaristia. Signor mio, sarebbe stato già tanto se tu fossi rimasto in questo Sacramento solo di giorno, quando almeno qualche adoratore ti avrebbe tenuto compagnia. Ma perché rimanervi anche di notte, quando le chiese sono chiuse, tutti si ritirano nelle loro case e resti solo? Ma ti capisco: l'amore ti ha reso nostro prigioniero; l'amore appassionato per noi ti ha talmente legato in terra che né giorno né notte ti fa allontanare. Salvatore amabilissimo, basterebbe questa sola finezza d'amore per obbligare tutti gli uomini a tenerti compagnia nel tabernacolo fino ad esserne cacciati con la forza. E anche allontanandosene, dovrebbero lasciare ai piedi dell'altare il loro cuore, i loro affetti per un Dio incarnato, solo e relegato in un tabernacolo, ma sempre attento a cogliere e provvedere alle loro necessità. Un Dio tutto cuore, che ama e attende, il giorno seguente, la visita di persone a lui care. Sì, Gesù mio, voglio darti soddisfazione; ti consacro tutta la mia volontà, tutti gli affetti miei. O maestà infinita di un Dio, rimasto in questo divin Sacramento non solo per essere con noi e vicino a noi, ma principalmente per farsi cibo delle persone care. Ma, Signore, chi oserà cibarsi delle tue carni? E, d'altra parte, chi potrà allontanarsi da te? Perché a questo fine ti nascondi nell'Ostia consacrata per vivere in noi e per possedere i nostri cuori. Tu ardi dal desiderio di essere ricevuto da noi e godi di essere unito a noi. Vieni, dunque, Gesù, vieni. Desidero riceverti dentro di me perché tu sia il Dio del mio cuore e della mia volontà. Caro mio Redentore, per quanto è in me che io ceda tutto al tuo amore: soddisfazioni, piaceri, volontà. Tutto si pieghi a te. O amore, o Dio d'amore, regna, trionfa su di me. Distruggi e sacrifica in me tutto ciò che è mio e non è tuo. Non permettere, amor mio, che io, pieno della maestà di un Dio, avendoti ricevuto nella santa Comunione, mi leghi poi alle creature. Ti amo, Dio mio, ti amo; e sempre e te solo voglio amare! Gesù mio, attirami con il tuo amore. Maria mediatrice della divina grazia «Chiediamo la grazia, e chiediamola per mezzo di Maria», ci esorta san Bernardo. «Ella è il tesoro delle divine grazie», scrive san Pier Damiani. Lei vuole e può arricchirci. Perciò ci invita e dice: «Chi è inesperto, venga da me» (Prv 9,4). Amabilissima, cortesissima, sublimissima Signora, volgi i tuoi occhi a un povero peccatore che a te si raccomanda e in te confida. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio. |