VISITA XIV

Gesù paziente e grande nell'amore

Gesù amabilissimo, da questo ciborio dove ti trovi mi sussurri al cuore: «Questa è per sempre la mia dimora. Qui io desidero abitare» (Sal 131,14). Se, dunque, hai scelto l'altare come tua abitazione, stando tra noi nel santissimo Sacramento e qui ti fa trovare riposo il grande amore che ci porti, è giusto che anche i nostri cuori abitino sempre con te con tutto l'affetto e in te trovino gioia e riposo.

Beate voi, anime che amate, che non trovate nel mondo miglior riposo che stare vicino a Gesù sacramentato. E beato me, Signore, se d'ora in poi non troverò altra gioia che starmene qui accanto a te, o pensare sempre a te, che te ne stai nel santissimo Sacramento pensando solo a me e al mio bene.

Ah mio Signore, perché ho perduto tanti anni senza amarti? Anni miei infelici, io vi maledico; e benedico te, pazienza infinita del mio Dio, che per tanti anni, ingrato al tuo amore, mi hai sopportato.

Ma benché così ingrato, tu mi hai aspettato. Perché, mio Dio, perché? Perché io, un giorno, vinto dalla tua misericordia e dal tuo amore, mi arrenda a te.

Signore, non voglio resistere più, non voglio essere ancora ingrato. È giusto che ti consacri almeno il tempo che, poco o molto, mi resta da vivere. Spero nel tuo aiuto per essere tutto tuo. Anche quando ti fuggivo e rifiutavo il tuo amore, tu mi hai tanto favorito; quanto più lo farai ora che ti cerco e desidero amarti. Dammi dunque, o Dio, degno di amore infinito, la grazia di amarti.

Ti amo con tutto il cuore, sopra ogni cosa, più di me stesso, più della mia vita.

Mi pento di averti offeso, bontà infinita; perdonami, e con il perdono, concedimi la grazia di amarti fino alla morte in questa vita e, per l'eternità, nell'altra.

Fai vedere al mondo questo prodigio, Dio onnipotente: che un'anima ingrata come la mia diventi piena di amore per te. Gesù, te lo chiedo per i tuoi stessi meriti. Questo desidero e questo mi propongo di fare in tutta la mia vita. Tu che me ne ispiri il desiderio, dammene anche la forza.

Gesù mio, ti ringrazio di avermi atteso finora.

Maria madre mia, fiducia mia

San Germano, rivolgendosi a Maria, così le dice: «Non c'è nessuno che si salvi se non per te; nessuno che sia liberato dal male se non per te; nessuno che riceva grazie se non per te».

Dunque, Signora e speranza mia, se tu non mi aiuti sono perduto e non potrò venire a benedirti in paradiso.

Ma intanto i santi tutti mi assicurano che tu non abbandoni mai chi ricorre a te; si perde solo chi non ti invoca. E io misero ricorro a te; in te ripongo tutte le mie speranze.

Maria, tu sei tutta la mia fiducia, tutta la ragione della mia speranza.