VISITA XV

Gesù fuoco d'amore

«Io sono venuto ad accendere un fuoco sulla terra e vorrei davvero che fosse già acceso» (Lc 12,49).

Il venerabile padre Francesco Olimpio, teatino, era solito dire che non c'è in terra cosa che maggiormente infiammi di divino amore il cuore degli uomini quanto il santissimo Sacramento dell'altare.

Perciò il Signore si fece vedere da santa Caterina da Siena nel santissimo Sacramento come una fornace di amore da cui uscivano torrenti di fiamme divine che si spandevano su tutta la terra. A tale visione la santa restò sorpresa come tutti gli uomini potessero vivere senza bruciare di amore a tanto amore divino.

Gesù mio, fammi ardere per te; fa' che io non pensi, non sospiri, non desideri, non cerchi altro che te. Oh me beato, se questo tuo santo fuoco mi possedesse tutto e, con il passare degli anni, consumasse in me tutti gli affetti terreni.

O Gesù, Verbo divino, io ti vedo sacrificato, umiliato, consumato per amore mio sull'altare. È giusto che anch'io mi consacri tutto a te, come tu fai per me.

Sì, mio Dio e Signore, a te sacrifico oggi tutta l'anima mia, tutto me stesso, tutta la mia volontà, tutta la mia vita. Unisco poi questo mio povero sacrificio a quello infinito che fece di se stesso, o eterno Padre, Gesù tuo Figlio e mio Salvatore sulla croce, e che rende presente ogni giorno e tante volte sugli altari.

Accettalo dunque per i meriti di Gesù e fammi la grazia di ripeterlo tutti i giorni della mia vita, e di morire offrendomi totalmente al tuo onore.

Desidero la stessa grazia che hai concesso a tanti martiri, di morire per amor tuo. Ma se non sono degno di tanta grazia, concedimi almeno che io ti offra tutta la mia volontà, la mia vita, accettando quella morte che mi hai preparato.

Signore, questa grazia la voglio. Voglio morire per onorarti e darti gusto. Già da adesso ti offro la mia vita, la mia morte, qualunque sia e in qualsiasi momento verrà.

Gesù mio, voglio morire per darti gusto.

Maria speranza nostra

Consentimi, o Signora mia dolcissima, di invocarti con san Bernardo: «Tutta la ragione della mia speranza» e dirti con san Giovanni Damasceno: «In te ho riposto ogni mia speranza».

Tu devi ottenermi il perdono dei peccati, la perseveranza fino alla morte, la liberazione dal purgatorio. Quelli che si salvano tutti ottengono la salvezza per mezzo tuo: dunque, o Maria, mi devi salvare. Scrive san Bonaventura: «Sarà salvo chi vuoi tu». Salvami dunque e io sarò salvo.

Ma poiché tu salvi tutti quelli che ti invocano, ecco io ti invoco e ti dico:

Salvami, salvezza di chi ti invoca.