VISITA XVII

Gesù nostro amico

Le persone che amano provano grande gioia a stare in compagnia di coloro che amano. Ebbene, se amiamo molto Gesù Cristo, ecco siamo alla sua presenza. Egli nel Sacramento ci vede, ci ascolta e noi non gli diciamo niente? Confortiamoci con la sua compagnia; rallegriamoci per la sua gloria e per l'amore che nutrono per lui tante persone innamorate del santissimo Sacramento.

Desideriamo che tutti amino Gesù sacramentato e gli consacrino il proprio cuore. Almeno noi consacriamogli tutto il nostro affetto; sia lui il nostro amore, il nostro desiderio.

Il padre Giacomo Salès, della Compagnia di Gesù, si consolava al solo sentir parlare del santissimo Sacramento e non era mai sazio di visitarlo: andare in portineria, rientrare nella propria stanza, attraversare la casa religiosa, erano tutte occasioni per una visita al suo amato Gesù; insomma, fu notato che non passava un'ora del giorno che non lo visitasse. Meritò, infine, di morire per mano degli eretici, mentre sosteneva la verità del Sacramento.

Oh potessi anch'io morire in difesa di questo Sacramento con il quale, o amabilissimo Gesù, ci mostri tutta la tenerezza del tuo amore.

Signore, ai tanti miracoli che compi in questo Sacramento, aggiungi anche questo: attirami tutto a te. Tu giustamente lo meriti poiché già mi desideri tutto per te. Dammi la forza di amarti con tutto l'affetto. I beni di questo mondo dalli a chi vuoi; io te li lascio tutti. Sospiro e voglio solo il tuo amore; questo ti chiedo e solo questo ti chiederò sempre.

Ti amo, Gesù mio. Fa' che ti ami sempre e nient'altro ti domando.

Gesù mio, quando ti amerò davvero?

Maria madre degna d'amore

Regina mia dolcissima, quanto mi piace quel bel nome con cui ti invocano i tuoi devoti: Madre amabile. Sì, Signora mia, sei troppo amabile, la tua bellezza ha innamorato di te lo stesso tuo Signore: «Al re piacerà la tua bellezza» (Sal 44,12).

Scrive san Bonaventura che il tuo nome è tanto amabile per chi ti ama che al nominarlo o al sentirlo nominare si accende e si accresce il desiderio di amarti: «O dolce, o pia, o amabilissima Maria, appena si pronuncia il tuo nome e giunge all'orecchio, ecco che già si accende ed alimenta l'amore di chi ti ama».

È giusto dunque, Madre mia amabilissima, che io ti ami. Ma non mi basta amarti; ora in terra e poi in cielo voglio essere il primo, dopo Dio, ad amarti. Se può sembrare audace il mio desiderio, ciò è dovuto alla tua amabilità e all'amore speciale che mi hai dimostrato. Se tu fossi meno amabile, meno desidererei di amarti.

Accetta, dunque, o Signora, questo mio desiderio e, in segno di averlo accettato, ottienimi da Dio questo amore che ti chiedo; poiché Dio gradisce tanto l'amore per te.

Madre mia amabilissima, ti amo tanto.