VISITA XIX

Gesù nostro migliore amico

Se è di gran conforto trovarci in compagnia di un caro amico, non sarà dolce, in questa valle di lacrime, starcene in compagnia del migliore amico che abbiamo, che può farci del bene, che ci ama appassionatamente e per questo si intrattiene sempre con noi?

Ecco, nel santissimo Sacramento possiamo parlare con Gesù a nostro piacere, aprirgli il nostro cuore, esporgli le nostre necessità, chiedergli le sue grazie. Insomma possiamo trattare con il re del cielo in tutta confidenza, senza soggezione.

Fu molto fortunato Giuseppe, figlio di Giacobbe, quando il Signore, con la sua grazia, andò a consolarlo in carcere, come narra la Scrittura: «La sapienza non abbandonò un uomo giusto che era stato venduto (...). Scese nella cisterna insieme a lui e quand'era in prigione non lo abbandonò» (Sap 10,13-14).

Ma tanto più fortunati dobbiamo ritenerci noi, avendo su questa terra di miserie il nostro Dio fatto uomo che, con la sua reale presenza, ci assiste tutti i giorni con grande affetto e tenerezza.

Quanto è consolante per un povero carcerato avere un amico affezionato che lo intrattenga a colloquio, lo consoli, gli infonda speranza, lo soccorra e pensi a sollevarlo dalle sue pene. Ebbene, il nostro buon amico Gesù sta appunto in questo Sacramento per farci coraggio: «Sappiate che io sarò sempre con voi, tutti i giorni, sino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Eccomi tutto per voi, disceso volutamente dal cielo in terra a consolarvi, ad aiutarvi, a liberarvi. Accoglietemi, contate su di me, stringetevi a me così non avvertirete le vostre miserie e poi verrete con me, nel mio regno, dove vi farò pienamente beati.

O Dio, o amore incomprensibile, giacché ci degni di tale cortesia che per stare vicino a noi scendi sui nostri altari, ti prometto di visitarti spesso. Voglio godere, quanto più mi è possibile, di quella tua dolcissima presenza che riempie di gioia i santi in paradiso. Oh potessi starmene sempre davanti a te per adorarti e rivolgerti atti di amore.

Scuoti, ti prego, l'anima mia quando, per tiepidezza o perché assorbita dalle molteplici attività, trascura di visitarti. Accendi in me un grande desiderio di starti sempre vicino in questo Sacramento. O Gesù pieno di amore, ti avessi sempre amato, ti avessi dato sempre gusto.

Mi conforta il pensiero che ho ancora tempo per farlo, non solo nell'altra vita, ma anche in questa. Lo voglio fare; ti voglio amare davvero, mio sommo bene, amore mio, tesoro mio, mio tutto. Voglio amarti con tutte le forze.

Dio mio, aiutami ad amarti.

Maria regina di misericordia

Scrive il devoto Bernardino de Bustis: «Peccatore, non disperare; ricorri senza alcun timore a questa Signora: la troverai piena di misericordia e di grazie»; e soggiunge: «Sappi che è più lei, la pietosissima regina, desiderosa di farti grazie, che tu di riceverle».

Ringrazio sempre Dio, Signora mia, che mi ha concesso di conoscerti. Povero me se non ti conoscessi o mi dimenticassi di te; ne andrebbe di mezzo la mia salvezza. Ma io, Madre mia, ti benedico, ti amo e confido tanto in te che nelle tue mani affido tutto me stesso.

O Maria, beato chi ti conosce e in te confida.