VISITA II

Gesù pane di vita eterna

Scrive il devoto padre Giovanni Eusebio Nieremberg che, essendo il pane un alimento che si consuma mangiando e si conserva tenendolo, Gesù ha voluto restare sulla terra sotto la specie del pane, non solo per unirsi a chi lo ama con la santa Comunione, ma anche per essere conservato nel Tabernacolo, facendosi a noi presente e ricordandoci così il suo amore.

Scrive l'apostolo Paolo che Gesù «rinunziò a tutto: diventò come un servo, fu uomo tra gli uomini e visse conosciuto come uno di loro» (Fil 2,7). Ma che dovremmo dire, poi, vedendolo assumere la specie del pane? «Ebbene nessuna lingua - scrive san Pietro d'Alcantara - potrebbe esprimere la grandezza dell'amore che Gesù porta a ciascun uomo che è in grazia. Dovendo, infatti, questo sposo dolcissimo partire da questo mondo, affinché non se ne perdesse anche il ricordo, gli lasciò se stesso in questo santissimo Sacramento a tenerne viva la memoria».

Dunque, Gesù mio, giacché te ne stai chiuso in questo Tabernacolo per accogliere le suppliche dei bisognosi che si rivolgono a te per avere udienza, ascolta oggi la preghiera che ti rivolge questo ingrato peccatore.

Io mi prostro ai tuoi piedi, cosciente e pentito del male che ho fatto. Prima di tutto, perdonami tutte le mie colpe. Ah! mio Dio, non ti avessi mai offeso!

E poi, sai cosa voglio? Ecco, ora che ho sperimentato la tua grande amabilità, mi sono innamorato di te e mi struggo dal desiderio di amarti e fare tutto ciò che piace a te. Però, non ne ho la forza, se tu non mi aiuti.

Ebbene, sii generoso con me; fa' conoscere a tutto il paradiso la tua onnipotenza, la tua bontà immensa. Trasformami da ribelle in grande innamorato di te. Tu lo puoi fare; tu lo vuoi fare.

Supplisci a quanto mi manca per amarti assai, o almeno per amarti nella stessa misura in cui ti ho offeso. Ti amo, Gesù mio, sopra ogni cosa. Ti amo più della mia vita, mio Dio, mio amore, mio tutto.

Dio mio, mio tutto.

Maria dispensatrice di grazie

«Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia, ed essere aiutati al momento opportuno» (Eb 4,16). Ora, scrive sant'Antonino, questo trono è Maria da cui Dio dispensa tutte le grazie. Amabilissima Regina, se desideri tanto aiutare i peccatori, ecco un grande peccatore che a te ricorre: aiutami molto, aiutami presto.

Maria, unico rifugio dei peccatori, abbi pietà di me.