VISITA XXII

Gesù nostro amore sposo dei credenti

La sposa del Cantico dei Cantici cercava il suo diletto e, non trovandolo, andava chiedendo: «Avete visto il mio amore?» (Ct 3,3). Allora non vi era Gesù sulla terra, ma ora, se un'anima lo ama e lo va cercando, lo trova sempre nel santissimo Sacramento. Il venerabile padre Maestro Avila era solito dire che non ci poteva essere santuario più amabile di una chiesa dove è presente il santissimo Sacramento.

O amore infinito del mio Dio, degno d'infinito amore. Come hai potuto, Gesù mio, abbassarti a tal punto che, per trattenerti con gli uomini e unirti a loro, ti sei umiliato sotto le specie del pane?

Verbo incarnato, tu sei stato sommo nell'umiliarti perché sei sommo nell'amare. Come potrei non amarti con tutte le mie forze, sapendo quanto hai fatto per accattivarti il mio amore?

Io ti amo assai, perciò antepongo il tuo compiacimento ad ogni mio interesse, ad ogni mia soddisfazione. Il gusto mio è dare gusto a te, Gesù mio, mio Dio, mio amore, mio tutto.

Accendi in me un gran desiderio di stare sempre in adorazione davanti a te Sacramentato, di riceverti e di tenerti compagnia. Sarei un ingrato se non accettassi un così dolce e cortese invito. Signore, distruggi in me ogni affetto alle cose create. Tu vuoi, mio Creatore, essere l'unico riferimento dei miei desideri, degli affetti miei.

Ti amo, bontà amabilissima del mio Dio; non cerco da te altro che te. Non voglio la mia felicità; voglio, e mi basta, solo la tua soddisfazione. Accetta, Gesù mio, questo buon desiderio di un peccatore che vuole amarti. Aiutami con la tua grazia; fa' che un misero schiavo del male diventi schiavo felice del tuo amore.

Gesù mio bene, ti amo sopra ogni altro bene.

Maria ministra del perdono

Dolcissima Signora e Madre mia, sono un povero ribelle all'amore del tuo Figlio divino; ma ora, pentito, mi affido alla tua misericordia per ottenere il perdono.

Non mi dire che non puoi, poiché san Bernardo ti chiama «ministra del perdono». Ancora a te tocca soccorrere chi è nel pericolo, come ti invoca sant'Efrem: «Soccorritrice di chi è in pericolo». Signora mia, chi è più in pericolo di me? Ho perduto Dio; sono condannato all'inferno; non so se Dio mi abbia ancora perdonato; potrei perderlo di nuovo.

Tu, invece, puoi ottenermi tutto e da te spero ogni bene, il perdono, la perseveranza, il paradiso.

Salvato per la tua intercessione, spero di essere nel regno dei beati uno di coloro che maggiormente loderanno la tua misericordia.

Canterò in eterno le misericordie di Maria. Amen.