VISITA XXIII

Gesù fonte di ogni bene

Tanti cristiani per visitare la Terra santa, dove il nostro amantissimo Salvatore è nato, ha sofferto ed è morto, devono affrontare disagi ed anche pericoli. Noi non dobbiamo fare un così lungo viaggio né correre tanti pericoli, poiché abbiamo il Signore vicino, in chiesa, a pochi passi dalle nostre case.

Se i pellegrini considerano una fortuna - dice san Paolino di Nola - riportare da quei luoghi santi un poco di polvere del presepe o del sepolcro di Gesù, con quanto ardore dovremmo visitare il santissimo Sacramento, dove c'è Gesù in persona?

Una persona religiosa, a cui Dio diede grande amore per Gesù eucaristia, fra gli altri sentimenti così scrive in una sua lettera: «Riconosco che ogni bene mi viene dal santissimo Sacramento e a lui mi sono totalmente affidato e consacrato. Vedo che tante grazie non vengono concesse perché non si ricorre a questo divin Sacramento; mentre Gesù desidera ardentemente dispensare le sue grazie in questo Sacramento. O santo Mistero! O sacra Ostia! Che cosa c'è se non questa Ostia in cui Dio fa conoscere più chiaramente la sua potenza? Poiché essa ha in sé tutto quanto Dio ha fatto per noi. Non invidiamo i beati, dal momento che abbiamo sulla terra lo stesso Signore con tante meraviglie del suo amore. Fate in modo che le persone con le quali parlate si dedichino tutte a Gesù sacramentato. Io parlo così, perché questo Sacramento mi fa impazzire; e non smetterò di parlare di Gesù eucaristia, che tanto merita di essere amato. Io non so che farei per Gesù sacramentato».

O Serafini, che dolcemente ardete di amore intorno al vostro e mio Signore - e pensare che non per amor vostro ma per amor mio questo Re del cielo se ne sta in questo Sacramento -, o angeli che amate, lasciate che arda io di amore, anzi infiammatemi con il vostro ardore, affinché con voi bruci anch'io.

O Gesù, fammi conoscere la grandezza dell'amore che hai per gli uomini, affinché al vedere tanto amore cresca sempre più in me il desiderio di amarti e darti gusto.

Ti amo, Signore amabilissimo, e voglio sempre amarti, ma solo per piacerti.

Gesù mio, in te credo, in te spero. Ti amo e a te mi dono.

Maria madre degli orfani

Amabilissima Vergine, san Bonaventura ti invoca: «Madre degli orfani» e sant'Efrem in più: «Accoglienza degli orfani». Ohimè, questi orfani non sono altro che i poveri peccatori che hanno perduto Dio.

Ecco perché io ricorro a te, Maria santissima: ho perduto il Padre; ma tu sei la Madre mia che me lo deve far ritrovare. Per questa mia disgrazia chiamo te in aiuto. Soccorrimi!

Resterò deluso? Non credo. Mi dice di te Innocenzo III: «Chi mai ti ha invocato e non è stato esaudito?». Chi mai ti ha pregato e non lo hai ascoltato ed esaudito? Chi mai si è perduto dopo essere ricorso a te? Si perde solo chi non ricorre a te. Dunque, Regina mia, se mi vuoi salvo, fa' che io ti invochi sempre, e in te confidi.

Madre mia, fiducia mia.