VISITA XXIV

Gesù mistero d'amore

«Dio d'Israele, tu che salvi, tu sei veramente un Dio misterioso» (Is 45,15).

In nessun'altra opera dell'amore di Dio si avverano queste parole del profeta Isaia come in questo mistero adorabile del santissimo Sacramento, dove il nostro Dio se ne sta tutto nascosto.

Nell'incarnazione il Verbo eterno ha nascosto la sua divinità, manifestandosi come uomo, ma in questo Sacramento nasconde anche la sua umanità, e appare solo - dice san Bernardo - come pane per dimostrare la tenerezza di amore che ha per noi: «Si cela la divinità, si cela l'umanità, si svela solo il suo amore misericordioso».

Davanti a tale eccesso di amore per gli uomini, o mio amato Redentore, resto, Signore mio, confuso e senza parole. Tu in questo Sacramento, per loro amore, arrivi fino a nascondere la tua maestà e ad avvilire le tue glorie. Arrivi fino ad annullare e annientare la tua vita divina. E, stando sugli altari, non svolgi nessun'altra azione che amare gli uomini e manifestare loro questo amore. E qual è la loro riconoscenza, o Figlio di Dio?

O Gesù, o amante degli uomini - lasciami dire: troppo appassionato degli uomini - al punto di anteporre il loro bene al tuo stesso onore. E non sapevi a quali disprezzi doveva esporti questo tuo progetto d'amore?

Lo so - e tu lo sapevi prima - che la maggior parte degli uomini non ti adora né ti vuol riconoscere per quello che sei in questo Sacramento. Tante volte sono giunti a calpestare le Ostie consacrate, a gettarle in terra, nell'acqua, nel fuoco. E osservo inoltre che pure la maggior parte di quelli che ci credono, o Dio, invece di riparare tanti oltraggi con i loro ossequi, o vengono nelle chiese disgustandoti ulteriormente con le loro irriverenze o ti lasciano solo sugli altari sprovvisti, a volte, anche di lampada e di ornamenti necessari.

Potessi io, mio Salvatore dolcissimo, lavare con le mie lacrime e anche con il mio sangue quei luoghi infelici dove in questo Sacramento fu così oltraggiato il tuo amore e il tuo Cuore innamorato. Ma se questo non mi è concesso desidero almeno, e propongo, o Signore mio, di venire a visitarti spesso per adorarti, come in questo momento, in contraccambio dei disprezzi che ricevi dagli uomini in questo divinissimo mistero.

Accogli, o eterno Padre, questo povero ossequio che ti porge ora il più infelice fra gli uomini per le ingiurie fatte al tuo Figlio sacramentato. Accettalo insieme all'onore infinito che ti rese Gesù Cristo sulla croce e che ogni giorno ti rende nel santissimo Sacramento. Oh potessi, o mio Gesù sacramentato, fare in modo che tutti gli uomini fossero innamorati del santissimo Sacramento!

O amabile Gesù, fa' che tutti ti riconoscano e ti amino.

Maria pienezza di ogni bene

Signora mia potentissima, nei momenti di timore per la mia salvezza eterna, quanta confidenza io sento quando ricorro a te e quando penso che tu, Madre mia, da una parte sei così ricca di grazie che san Giovanni Damasceno ti chiama: «Oceano di grazie»; san Bonaventura: «La fontana dove sono contenute tutte le grazie»; sant'Efrem: «Fontana di grazie e di ogni consolazione»; san Bernardo: «Pienezza d'ogni bene»; e dall'altra, penso che sei così disponibile a far del bene che ti ritieni offesa se qualcuno - come dice san Bonaventura - non ti cerca grazie: «Ti offendono, Signora, quelli che non ti invocano».

O ricchissima, sapientissima e clementissima Regina, tu conosci meglio di me i bisogni della mia anima e tu mi ami più di quanto io possa amarmi. Ebbene, sai quale grazia ti chiedo oggi? Quella che ritieni più utile alla mia anima. Chiedi questa a Dio per me e sono contento.

Dio mio, concedimi quelle grazie che ti chiede Maria per me.