VISITA XXVI

Gesù presenza d'amore

«Voi tutti che abitate in Sion cantate e gridate di gioia: Dio, il Santo d'Israele, è grande, egli vive in mezzo a noi!» (Is 12,6).

O Dio, quale gioia noi uomini dovremmo provare, quale speranza e quali affetti, sapendo che in mezzo alle nostre città, nelle nostre chiese, vicino alle nostre case, abita e vive il Santo dei Santi nel santissimo Sacramento, il vero Dio! Colui che con la sua presenza rende felici i santi nel paradiso. Colui che è lo stesso amore, come dice san Bernardo: «Egli non tanto ha l'amore, quanto è lui stesso amore». Questo non è solo Sacramento di amore, ma è lo stesso Amore, lo stesso Dio che per l'immenso amore alle sue creature si chiama ed è Amore: «Dio è amore» (1Gv 4,16).

Ma intanto avverto il tuo lamento, o Gesù sacramentato: «Ero forestiero e non mi avete ospitato nella vostra casa» (Mt 25,43). Sei venuto nostro ospite sulla terra per il nostro bene e non ti abbiamo accolto. Hai ragione, Signore, hai ragione, e io sono uno di questi ingrati che ti hanno lasciato solo, senza neppure venire a visitarti. Castigami come vuoi, ma non con il castigo che meriterei di essere privato della tua presenza; no, voglio porre rimedio alla mia rozzezza e alle scortesie che ti ho usate. D'ora in poi non solo voglio visitarti spesso, ma trattenermi con te quanto posso. O pietosissimo Salvatore, fa' che ti sia sempre fedele e che infiammi con il mio esempio anche gli altri a farti compagnia nel santissimo Sacramento.

Sento l'eterno Padre che dice: «Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo» (Mt 17,5). Quindi Dio trova in te tutte le sue compiacenze e non le troverò io, misero peccatore, a starmene con te in questa valle di lacrime?

O fuoco divoratore, distruggi in me ogni affetto per le cose create, le uniche cose che possono spingermi all'infedeltà e tenermi lontano da te. Tu lo puoi, se lo vuoi: «Signore, se vuoi, tu puoi guarirmi» (Mt 8,2). Hai già fatto tanto per me. Libera il mio cuore da ogni amore che non conduca a te.

Ecco, io mi affido tutto a te. Voglio dedicare ora tutta la vita che mi resta all'amore del santissimo Sacramento. E tu, o Gesù sacramentato, devi essere il mio conforto, il mio amore in vita e anche in morte, quando verrai viatico e guida al tuo regno beato. Amen. Così spero, così sia.

Quando, Gesù mio, potrò contemplare il tuo volto?

Maria regina della pace

In te, Madre nostra santissima, troviamo il rimedio a tutti i nostri mali, in te il «ristoro alla nostra debolezza», come ti invoca san Germano. In te troviamo la porta per uscire dalla schiavitù del peccato: «Porta della libertà», ti chiama san Bonaventura, e anche: «Nostra sicura pace». In te troviamo sollievo alla nostra misera vita e «conforto nel nostro peregrinare», come dice san Lorenzo Giustiniani.

Insomma in te troviamo la grazia divina, e Dio stesso: «Trono della grazia di Dio» ti chiama san Bonaventura; e san Proclo: «Ponte attraverso il quale Dio discende tra gli uomini», un ponte felice per cui Dio, lontano per le nostre colpe, passa poi ad abitare con la sua grazia nelle anime nostre.

O Maria, tu sei la forza, la liberazione, la pace e la salvezza mia.