VISITA XXVIII

Gesù dono del Padre

Dio avendoci dato il suo stesso Figlio - scrive l'apostolo Paolo - quale altro bene ci potrebbe negare? «Come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?» (Rm 8,32). Sappiamo anche che l'eterno Padre tutto quello che ha l'ha dato a Gesù Cristo. «Il Padre gli ha dato tutto nelle mani» (Gv 13,3).

Ringraziamo, dunque, la bontà, la misericordia, la generosità del nostro amantissimo Dio che ha voluto arricchirci di ogni bene e di ogni grazia, donandoci Gesù nel Sacramento dell'altare: «In lui siete stati arricchiti di tutti i doni (...), che nessun dono di grazia più vi manca» (1Cor 1,5.7).

In tal modo, o Salvatore del mondo, o Verbo incarnato, io posso pensare che tu sei mio e tutto mio, se ti voglio. Ma posso dire che anch'io sono tutto tuo e che mi vuoi? Ah, Signore mio, rimedia, per non far vedere nel mondo questo sconcerto, questa ingratitudine, che io non sia tuo mentre tu mi vuoi. Che non succeda più. Se è accaduto in passato, non accada più in avvenire.

Oggi risolutamente mi consacro tutto a te. Ti consacro, nel tempo e nell'eternità, la mia vita, la mia volontà, i miei pensieri, le mie azioni, i miei patimenti. Eccomi tutto tuo. E, come offerta a te consacrata, mi distacco dalle creature di questo mondo e mi dono tutto a te.

Consumami con le fiamme del tuo amore divino. Non voglio più che nel mio cuore alberghino ancora le creature. I segni di amore che mi hai dato quando non ti amavo, mi fanno sperare che certamente mi accetterai ora che ti amo e che per amore mi dono a te.

Eterno Padre, ti offro oggi tutte le virtù, gli atti, gli affetti del Cuore del tuo caro Gesù. Accettali per me e per i suoi meriti, che sono tutti miei perché egli li ha donati a me, concedimi le grazie che Gesù ti chiede per me.

Per i suoi meriti ti ringrazio per tanta misericordia concessami. Per i suoi meriti intendo soddisfare quanto ti devo per i miei peccati e, per questi stessi meriti, spero di ottenere ogni grazia, il perdono, la perseveranza, il paradiso e soprattutto il sommo dono del tuo amore.

Vedo già che sono io a porre impedimento a tutto, ma a questo rimedia ancora tu. Te lo chiedo per amore di Gesù Cristo, il quale ha promesso: «Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà» (Gv 16,23). Dunque non me lo puoi negare.

Signore, non voglio altro che amarti, donarmi completamente a te, e non essere più ingrato, come sono stato finora.

Guardami ed esaudiscimi. Fa' che oggi sia il giorno in cui mi converto tutto a te, per non lasciare mai più di amarti.

Ti amo, mio Dio; ti amo, bontà infinita; ti amo, mio amore, mio paradiso, mio bene, mia vita, mio tutto.

Gesù mio, tutto mio, tu mi vuoi ed io ti voglio.

Maria consolatrice degli afflitti

Dolcissima e santissima madre Maria, che sollievo avverto nelle mie miserie, che consolazione nelle mie sofferenze, che conforto nelle tentazioni quando mi ricordo e ti chiamo in mio aiuto.

Sì, avete ben ragione, o santi, di chiamare la mia Signora: «Porto dei tribolati», come dice sant'Efrem; «Ristoro delle nostre miserie», come ti chiama san Bonaventura; e san Germano: «Consolatrice del nostro pianto», e «difesa nelle nostre sventure».

Oh Maria, consolami tu. Sono pieno di peccati, circondato da nemici, privo di virtù, freddo nell'amore verso Dio. Consolami, consolami, e la consolazione sia quella di farmi iniziare una vita nuova, una vita veramente gradita a tuo Figlio e a te.

Trasformami, madre mia Maria, tu lo puoi fare.