VISITA VI

Gesù nostro tesoro

«Dove sono le vostre ricchezze là c'è anche il vostro cuore» (Lc 12,34).

Ci dice Gesù che dove è il nostro tesoro là c'è anche il nostro affetto. Ecco perché i santi, che non hanno avuto e amato altro tesoro che Gesù Cristo, nel santissimo Sacramento ponevano il loro cuore e ogni loro amore.

Amabilissimo Gesù, che per amor mio te ne stai notte e giorno in questo Tabernacolo, prenditi tutto il mio cuore: non pensi ad altro che a te; non speri, non cerchi, non ami che te. Te lo chiedo, e lo spero, per i meriti della tua passione e morte.

Salvatore mio sacramentato, o amante divino, come sono amabili le tenere inventive del tuo amore per farti amare.

Verbo eterno, fatto uomo, non contento di morire per noi, sei rimasto in questo Sacramento per compagnia, per nutrimento e per caparra del paradiso. Ti sei manifestato bambino tra noi in una stalla, operaio in una bottega, inchiodato sopra una croce, pane sopra l'altare. Dimmi, c'era altro da inventare per farti amare?

Amore infinito, ma quando comincerò davvero a corrispondere a tante finezze di amore? Signore, io non voglio vivere che per amare te solo. A che mi serve la vita se non la dedico ad amare te, mio Redentore, che a me hai donato la tua vita? E che altro avrei da amare, se non te, che sei così bello, così buono, così generoso, così amabile?

Signore, che io viva solo per amarti. Si sciolga il mio cuore al ricordo del tuo amore; al solo sentir nominare presepe, croce, santissimo Sacramento, arda tutto dal desiderio di fare grandi cose per te, o Gesù, che tanto hai fatto e sofferto per me.

Signore, che anch'io, prima di morire, faccia qualcosa per te!

Maria madre di misericordia

«Sono cresciuta (...) come un ulivo rigoglioso nella campagna» (Sir 24,14). Io sono - dice Maria - come una pianta di ulivo, che produce olio di misericordia, e sto in pianura in modo che tutti mi vedano e possano accedervi.

«Ricordati, madre pietosissima - ti ripeto con san Bernardo -, che non si è mai udito che una persona sia ricorsa a te e poi sia rimasta delusa». Non vorrei essere proprio io il primo di questi sfortunati.

O Maria, fammi la grazia di ricorrere sempre a te.