UN TENERO AFFETTO PER I CONFRATELLI
San Giovanni Rotondo

(Dal libro di Fra Modestino da Pietrelcina: «Io... testimone del Padre»)

Padre Pio nutrì sempre per i suoi confratelli un tenerissimo affetto, dimostrato con attenzioni, delicatezze e generosa disponibilità.

Padre Raffaele da Sant'Elia a Pianisi, che per tanti anni aveva espletato l'incarico di Vicario presso il Convento di San Giovanni Rotondo, mi raccontò che un giorno, davanti alla cella n. 1, aspettava Padre Pio per accompagnarlo al confessionale.

In sacrestia ed in chiesa c'era un'enorme ressa e padre Raffaele, con un po' di preoccupazione, pensava alla fatica che ci sarebbe voluta per raggiungere, col Padre, il luogo delle confessioni.

L'attesa si protrasse per circa un'ora. Padre Raffaele, che non si era mosso dalla porta della cella, vide ad un tratto quella marea di gente spostarsi verso il confessionale di Padre Pio.

Bussò alla porta del Padre e, non avendo risposta, corse in chiesa. Rimase stordito e sbalordito quando si accorse che Padre Pio, da circa un'ora, stava ascoltando le confessioni delle donne.

A refettorio padre Raffaele chiese al venerato confratello ed amico: «Padre Pio, come hai fatto a passare per andare a confessare le donne? C'era una marea di gente e ce ne voleva per passare...».

Padre Pio, con uno sguardo ed un tono assai significativo, rispose: «Ho camminato capo, capo...».

Padre Raffaele capì allora che, con uno straordinario prodigio, Padre Pio, senza farsi neppure vedere, aveva voluto risparmiargli la fatica di accompagnarlo tra la folla.